Prima di partire per una mappatura di un territorio, la prima cosa da fare e cercare di aver ben chiaro cosa si dovrà andare a visitare, ma credo questo valga per un qualsiasi viaggio che si sta per intraprendere. A maggior ragione se l’obbiettivo è una fotografia della situazione attuale di un Itinerario Culturale universale. Per questo il primo passo è stato quello di ricostruire un database vero e proprio delle strutture che il nostro staff sarebbe andato a recensire secondo i canoni prestabiliti in accordo con gli altri partner.
Soltanto dopo aver incrociato i dati di diverse sorgenti, si è schiuso davanti a noi un panorama indicativo di 230 ospitalità da geo-recensire.
Ma come ci avrebbero accolto queste? Il progetto era appena partito, il cammino di San Benedetto per quanto conosciuto non è il Cammino di Santiago, quanti realmente erano a conoscenza che la loro casa si trovava lungo un Itinerario Culturale? Ci sarebbe stata diffidenza verso un progetto della Comunità Europea – tanto lontana, tanto vicina – nella quale tutti noi comunque viviamo? Tanti erano i quesiti a cui oggi possiamo dare una risposta indice del clima che si respira lungo questo itinerario.
Moltissime sono state le realtà che, anche grazie all’associazione Amici del Cammino di San Benedetto, ci hanno spalancato le porte di casa loro, ci hanno accolto alla loro tavola offrendoci alimenti genuini della loro terra, e vino delle loro viti. Qualcuno ci ha aiutato a conoscere il proprio territorio, e diverse sono state le Amministrazioni Locali che si sono attivate per accoglierci. Certo non sono mancati episodi di diffidenza, ma siamo convinti che con le opportune manovre istituzionali di promozione dei cammini in Italia, presto si comprenderà l’importanza e il potenziale di un turismo di questa natura.
In un cammino dove la natura trova la sua massima espressione di autenticità, dove i sentieri stagliano i boschi senza regolarità, dove gli innumerevoli santuari benedettini si alternano con quelli francescani facendo respirare ancora quell’aria d’antica spiritualità, l’accoglienza è ad oggi ciò che lo rende un percorso aperto a tutti.